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Il parampampoli riscalda l'inverno

di marta 22 ottobre 2007
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Il freddo di questi giorni entra nelle ossa e sembra non volersene più andare, neanche sotto coltri di abiti pesanti. Non resta che sorseggiare una bevanda speciale, prodotta solo in Valsugana, il cui nome ricorda foreste incantate e folletti dispettosi: il mitico parampampoli. Nato, per caso o per arguzia, da una miscela inventata dall’oste Purin Giordano negli anni ’50, questa bevanda, dall’inconfondibile gusto, rimane impressa in chi ha avuto la fortuna di assaggiarla. A me è capito nel tempio indiscusso del parampampoli, al Rifugio Crucolo a Scurelle, in provincia di Trento, all’inizio della Val Campelle. Dopo un viaggio ai limiti della sicurezza (soprattutto se fatto su un pullman), tra mulattiere e boschi, torrenti e salite vertiginose, la conoscenza con questa delizia è stata più che meritata. Il parampampoli è preparato con caffé, vino, grappa miele e zucchero e viene servito ancora fiammeggiante. In tutto fa 24° ma, posso assicurare che, l’odore, probabilmente reso maggiormente intenso dal calore del fuoco, sembra quello di un liquore molto più forte ed alcolico. L’effetto digestivo a fine pranzo è assicurato. Lo si può preparare anche a casa ma soltanto acquistandone una bottiglia, direttamente online sul sito del rifugio oppure in pochissimi punti vendita, perché la ricetta è segreta. La bottiglia va agitata prima di versarne il contenuto desiderato in un pentolino posto sul fuoco. Quando il parampampoli inizia a bollire, gli si da fuoco con un fiammifero e lo si mescola. Va servito ancora con la fiamma in tazzine possibilmente robuste

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Una replica a “Il parampampoli riscalda l'inverno”

  1. step ha detto:

    e se volessi farlo a casa…che vino dovrei usare?in estremis a trento città dove posso trovare una bottiglia di parampampoli gia pronto?