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Integrale? Si, ma senza esagerare

di marta 5 novembre 2007
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Le statistiche lo confermano, negli ultimi decenni il contenuto di fibra nelle diete dei paesi industrializzati è diminuito molto, sia perché le farine ora vengono tutte raffinate sia perché sono cambiate le abitudini alimentari delle persone. Un tempo le farine consumate, per lo più dai ceti meno abbienti, erano quelle non raffinate, per un discorso prettamente economico: le farine integrali costavano molto meno dato che non avevano subito nessun tipo di lavorazione. La raffinazione è un processo che trasforma l’alimento rendendolo più appetibile, di maggior durata e con un gusto migliore. Per fare ciò, però è necessario eliminare determinate sostanze o parti di alimento (si asportano il germe e la parte esterna del chicco) e questo comporta la riduzione di alcuni nutrienti importanti per l’organismo. Il consumo di alimenti integrali è fortemente consigliato dai nutrizionisti, senza però eccedere. Il consumo medio di fibre dovrebbe essere di 30-35 grammi al giorno, contro gli attuali 20, indicati dalle statistiche come la quantità assunta al giorno dagli italiani. Tanti sono i vantaggi nell’assunzione di cibi integrali. Questi contengono più vitamine (vitamina E ed alcune vitamine del gruppo B), sali minerali e naturalmente fibre rispetto ai cibi raffinati. Com’è noto la fibra alimentare facilita il transito intestinale, riduce l’assorbimento di grassi e colesterolo, riduce l’assorbimento di sostanze cancerogene e quindi riduce il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro. Gli alimenti integrali vengono spesso indicati nelle diete dimagranti, anche perché aiutano a controllore la fame aumentando il senso di sazietà, anche se il loro contenuto calorico non è molto diverso da quello dei cibi raffinati.
Detto questo non si deve dimenticare che, come sempre nell’alimentazione, gli eccessi sono dannosi. Un consumo smisurato di fibra può veicolare nell’organismo un’eccedenza di fitati, sostanze note per ostacolare l’assorbimento di alcuni minerali come lo zinco e il calcio. I cibi integrali, poi, sono maggiormente esposti all’azione dei fitofarmaci in quanto accessoriati ancora della parte esterna del chicco, cioè quella trattata con le sostanze chimiche. Buona norma allora verificare la provenienza dell’alimento. Sul piano della salute, ci sono alcuni casi in cui è preferibile valutare con il proprio medico l’assunzione o meno di alimenti ricchi di fibre come ad esempio chi soffre di verticolosi o di infiammazioni intestinali. Inoltre è necessario sottolineare come il consumo di cibi integrali non soddisfa il fabbisogno di oligoelementi, mai sostituirli quindi con frutta e verdura che devono sempre essere mangiate in quantità sufficiente.

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Una replica a “Integrale? Si, ma senza esagerare”

  1. M.Marchionno ha detto:

    non dire fesserie. sai bene che tutto questo è stato scritto per mettere in buona luce chi ti finanzia il progetto